L’educazione e il lavoro sono un valore. Quindi formare al lavoro è un valore, la formazione professionale esprime un valore.
Questo valore può essere analizzato, misurato, modellizzato, ma prima di tutto deve essere riconosciuto. E il riconoscimento del valore della formazione professionale non può che partire dal riconoscimento di chi la fa.

Nel parlare di formazione professionale spesso ci si riduce a parlare di progetti; invece la formazione professionale è cosa, innanzitutto, di soggetti, di individui e di gruppi di persone che operano per affermare il valore della persona e del lavoro, per costruire gli strumenti – le competenze – per il lavoro, per realizzare le condizioni perché ciascuno possa sviluppare un proprio percorso di crescita e realizzazione umana, sociale, economica e professionale.

Con il termine formazione professionale si raggruppa un insieme molto articolato di azioni, di modelli, di metodologie, che a loro volta si rivolgono a tipologie di persone e a fabbisogni diversi ed eterogenei. Ma si tratta solo di diverse espressioni dello stesso valore, che richiede declinazioni specifiche per far fronte alla diversa natura dei bisogni cui si tenta di rispondere.

Il valore della formazione professionale si esplicita in quattro dimensioni principali:

• la formazione professionale come politica educativa;
• la formazione professionale come politica per l’occupazione;
• la formazione professionale come politica per lo sviluppo;
• la formazione professionale come politica per l’integrazione sociale.

Questi ambiti di valore non sono tra loro esclusivi, ma sono anzi tutti compresenti, seppur in misura diversa, in ciascuno dei segmenti in cui si articola la formazione professionale. Ed a queste quattro dimensioni si informano le forme organizzative e di espressione dei soggetti che operano in quest’ambito ed anche le relazioni (le reti di cui tanto si parla) che questi soggetti – in quanto tali – sviluppano o possono sviluppare con le diverse istanze del contesto istituzionale, sociale ed economico a cui si riferiscono.

Si fornisce di seguito un quadro di riferimento per la comprensione del sistema pubblico dell’Istruzione e formazione professionale, così come si presenta oggi, in esito ad un intenso processo di evoluzione normativa tuttora in atto.

La Carta Costituzionale attribuisce allo Stato la competenza esclusiva in materia di “norme generale per l’istruzione” mentre rientra nell’ambito della competenza concorrente tra Stato e Regioni “l’istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale”.

L’istruzione e formazione professionale rientra dunque nell’ambito di competenze esclusiva delle Regioni e sta assumendo sempre più un’importanza strategica nel mondo produttivo. Essa viene incontro, da una parte, ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende; dall’altra alle esigenze dei giovani di acquisire competenze e dei lavoratori di mantenersi aggiornati ai continui cambiamenti del mercato.

La ripartizione delle competenze istituzionali ha determinato lo sviluppo di sistemi di istruzione e formazione professionale regionali che presentano modalità operative spesso differenti.

Gli elementi comuni ai sistemi regionali sono stati mantenuti, oltre che dalle specifiche disposizioni costituzionali e normative, dalle finalità correlate alle specifiche tipologie di risorse pubbliche destinate alla formazione professionale.

La formazione professionale intende sviluppare un’offerta di percorsi di apprendimento che soddisfino le esigenze di tutte le persone lungo l’intero arco della vita:

1. dei giovani per acquisire competenze nel momento dell’ingresso nel mercato del lavoro;
2. dei disoccupati per reinserirsi nel sistema economico-produttivo;
3. delle fasce deboli e a rischio di esclusione per integrarsi nel mercato del lavoro;
4. delle donne per migliorare l’accesso, la partecipazione e i percorsi di carriera nel mercato del lavoro;
5. dei lavoratori adulti nel mantenersi aggiornati rispetto ai nuovi saperi e all’innovazione tecnologica.

La formazione professionale soddisfa, inoltre, i fabbisogni formativi espressi dalle aziende e dal sistema economico-produttivo, perché promuove una forza lavoro competente, qualificata e adattabile, sostiene l’innovazione e l’adattabilità nell’organizzazione del lavoro, favorisce lo sviluppo dello spirito imprenditoriale, per la creazione di nuovi posti di lavoro, persegue la qualificazione e il rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia.

Modello del sistema formativo italiano
Fonte: “CDO-Varese”